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al testo di Niccol Valtulini
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annodate le dita del nostro resistere appesi a parole grafemi e fonemi sdruciti e ammainate le vele: il buio quando si piega ha un attrito viscoso, di nuche sui cuscini, e c’è un accento di sonno smosso nel nero, l’enclitica impacciata dei tuoi passi sono parole che risuonano sdrucciole in un posto grande e vuoto e noi siamo rimasti come esiliati dal verbo e dalla sillaba, nel dubbio che precede ogni gesto, nel barlume interrotto di pensiero in cui l’elisione si compie inevitata - e forse saremo soltanto un modo di starcene schiusi alla notte come lucciole minuti e accolti nel suo palmo, finalmente pronunciati in un gerundio triste e infinito - le nuvole di domani ci voltano le spalle, il mondo è accaduto a un passo da noi |
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